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Prima casa, tassi BCE e mutui green, parla Pasquale Rubini

Pasquale Rubini, agente immobiliare a Ruvo di Puglia e componente del direttivo Fimaa Bari Bat, ci aiuta a leggere i principali cambiamenti in atto nel settore immobiliare, tra novità legislative e dinamiche del credito. Lo fa con uno sguardo operativo, dalla postazione di chi ogni giorno accompagna clienti in una delle scelte più importanti della vita: acquistare casa.

Pasquale, partiamo da una novità che riguarda l’agevolazione “prima casa”. Cosa cambia dal 1° gennaio 2025?

Cambia una cosa fondamentale: il tempo a disposizione per vendere la casa di proprietà precedente passa da uno a due anni. Significa che chi acquista un nuovo immobile come “prima casa” potrà mantenere la proprietà di quella precedente fino a 24 mesi, senza perdere il beneficio fiscale.

Quindi posso acquistare una nuova casa e avere più tempo per vendere la vecchia?

Esatto. Prima era necessario vendere entro un anno, oggi si raddoppia il margine di tempo a disposizione e non è necessario viverci subito: si parla di proprietà, non di residenza. Questo allungamento dei tempi offre maggiore serenità a chi deve fare operazioni complesse di acquisto e vendita contemporanea.

Questo nuovo margine sta già producendo effetti visibili sul mercato?

Non ancora. Siamo solo nel primo semestre e i riflessi reali si vedranno probabilmente tra un anno ma di certo, dal punto di vista psicologico, dà maggiore tranquillità a chi deve vendere, soprattutto in un mercato dove le tempistiche di trattativa si sono allungate.

Parliamo di accesso al credito: la BCE ha abbassato i tassi. Cosa significa per chi vuole comprare casa?

Significa rata più bassa e quindi più famiglie che possono permettersi un mutuo. Oggi la maggior parte degli acquirenti continua ad affidarsi al credito bancario, quindi ogni riduzione dei tassi si traduce in una maggiore accessibilità e in un potere d’acquisto più alto.

E poi ci sono i mutui green: un’opportunità in più?

Decisamente sì. Le banche oggi chiedono come primo documento l’APE – Attestato di Prestazione Energetica e se la casa rientra in classi alte di efficienza (tra A e D), è più facile ottenere il mutuo e si accede a condizioni più favorevoli. Se invece l’immobile è energivoro, le banche sono più restie e possono anche penalizzare l’accesso al credito. Oggi più che mai la classe energetica è una leva economica, non solo un parametro tecnico.

Gennaro Del Core, addetto stampa Fimaa Bari Bat

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